AGRISOLARE E AGRIVOLTAICO: INCENTIVI FOTOVOLTAICI IN AGRICOLTURA
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L'AGRISOLARE
L'agrisolare, rappresenta una rivoluzionaria pratica che fonde l'agricoltura con la produzione di energia da fonti rinnovabili, principalmente il fotovoltaico. Questo approccio mira a sfruttare efficacemente le aree agricole per generare energia pulita, contribuendo significativamente alla decarbonizzazione e incrementando la sostenibilità finanziaria delle aziende agricole italiane.
In Gazzetta Ufficiale è stato reso noto un decreto dedicato alla promozione degli "Interventi per l'installazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo in ambito agricolo, zootecnico e agroindustriale". Questa iniziativa, finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sotto la Missione 2, componente 1, investimento 'Parco Agrisolare', mette a disposizione 1,5 milioni di euro per sostenere l'acquisto e l'installazione di pannelli solari su strutture essenziali per le aziende del settore agricolo. Inoltre, viene allocata una somma residua di quasi un miliardo di euro dal primo avviso "Parco Agrisolare" del 19 aprile 2023. Questo nuovo decreto introduce miglioramenti come l'aumento del finanziamento a fondo perduto fino all'80% del costo totale e la possibilità di raddoppiare il finanziamento per l'acquisto di sistemi di accumulo energetico. L'obiettivo principale è potenziare l'uso delle energie rinnovabili e limitare l'uso improprio del terreno agricolo, nel quadro della strategia di sviluppo dell'agrivoltaico.
AGRIVOLTAICO
Funzionamento dell'Agrivoltaico e Direttive del Decreto Correlato
Il Principio dell'Agrivoltaico
L'agrivoltaico, fonde armoniosamente l'agricoltura con l'energia solare fotovoltaica. Questa metodologia permette di utilizzare lo stesso appezzamento di terra sia per la coltivazione di varie piante sia per la produzione di energia rinnovabile. Installando pannelli fotovoltaici elevati o supporti direttamente sui campi, si riduce la competizione tra agricoltura ed energia, massimizzando l'efficienza dell'uso del terreno.
Questa strategia consente di coltivare diverse specie vegetali, incluse piante alimentari e arboree, direttamente sotto o tra le file di pannelli solari. Le scelte colturali e la configurazione dei pannelli sono personalizzate in base all'ambiente locale, al clima e alle necessità del coltivatore, garantendo la massima esposizione solare e rendimento energetico. Attraverso un sistema di monitoraggio e regolazione automatica, è possibile ottimizzare la produzione energetica e agricola in base alle variazioni ambientali.
L'adozione di questa tecnologia non solo diversifica le fonti di reddito degli agricoltori ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale: minimizza l'erosione del suolo, migliora la qualità dell'aria, favorisce il risparmio di risorse naturali e abbassa le emissioni di gas serra.
Finalità del Decreto sull'Agrivoltaico
Il decreto sull'agrisolare mira a incentivare l'implementazione di impianti fotovoltaici negli ambiti agricolo, zootecnico e agroindustriale, evitando l'utilizzo aggiuntivo di suolo e promuovendo l'autoconsumo energetico. Il provvedimento stabilisce criteri per la selezione e il finanziamento di progetti che prevedono l'installazione di pannelli solari sui tetti delle strutture aziendali, ampliando il supporto anche a interventi di riqualificazione edilizia per aumentare l'efficienza energetica.
Per gli interventi specifici, il decreto determina un tetto di spesa e prevede incentivi economici, inclusi contributi a fondo perduto e supporti per l'integrazione di sistemi di accumulo energetico. Ad esempio, sono previsti limiti di spesa specifici per l'installazione fotovoltaica e per l'aggiunta di sistemi di stoccaggio, oltre a incentivi aggiuntivi per l'integrazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile.
Chi può presentare domanda?
Il decreto delinea chiaramente i soggetti ammissibili a richiedere i fondi per l'agrisolare.
Possono presentare domanda:
- Imprenditori del settore agricolo, sia come individui sia come società;
- Aziende operanti nell'agroindustria, che detengono un codice ATECO specificato nell'annuncio che sarà pubblicato dal Ministero dell'Agricoltura;
- Cooperative agricole impegnate in attività come la coltivazione, la silvicoltura, l'allevamento e altre operazioni correlate;
- Gruppi e consorzi quali Associazioni Temporanee di Imprese (ATI), Raggruppamenti Temporanei di Imprese (RTI), reti d'impresa e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER);